Il terzo cuore coraggioso è quello di Cristina.
“Sono Cristina, ho 26 anni e sono impiegata in un ufficio commerciale. Non sto bene da anni, credo da almeno la metà della mia vita.
Ricordo che ho iniziato a mangiare di più e a fare abbuffate dopo che i miei genitori si sono separati, avevo circa 13 anni. Mi ricordo che mi vedevo brutta e grassa e mai all'altezza delle mie aspettative. Avevo un'attenzione eccessiva per il peso, le forme del mio corpo e il controllo dell'alimentazione. E visto che ero un po' sovrappeso mi sentivo triste e arrabbiata, oltre a provare forti sensi di colpa.
Anche la scuola era un po' così: mi concentravo veramente tanto sullo studio e avevo paura di prendere delle insufficienze, che pensavo di non riuscire poi a recuperare. Ci tenevo molto a dare una buona immagine di me e quindi nascondevo gli insuccessi di cui mi vergognavo molto. Non uscivo nemmeno più con le amiche.
Ora va un po' meglio, ma il rapporto con il mio corpo e i pensieri sul cibo e sul peso rimangono ancora forti. Per non parlare poi del senso di vuoto che ogni tanto mi prende e mi trascina in una profonda tristezza. Credo sia arrivato il momento di fare qualcosa per cambiare questa situazione perché vedo che tutto questo ha anche delle ripercussioni nella mia vita sociale e relazionale.”
Cara Cristina, sono d'accordo con te nel voler provare a cambiare questa situazione dopo tutti questi anni. Penso che nella tua adolescenza ci siano stati dei campanelli d'allarme che purtroppo sono stati sottovaluti, ma ciò non significa che sia tutto perduto.
Credo che tu possa aver sofferto molto per la separazione dei tuoi genitori e per la richiesta di responsabilizzazione che ne è derivata e che tu abbia iniziato a controllare la tua vita attraverso il controllo del cibo.
Per me è difficile capire se tu abbia sofferto o soffra ancora di un vero e proprio disturbo alimentare, per questo ti consiglio di fare una serie di controlli e di andare inizialmente dal tuo medico di base per farti indicare gli specialisti che potranno occuparsi di te.
Sicuramente saranno utili le figure di un terapeuta che ti potrà accompagnare in un percorso per comprendere il modo in cui hai costruito e costruisci la tua realtà e in cui dai significato agli eventi, e i pensieri e le emozioni legate ai tuoi sintomi; ma anche quella di un dietologo/nutrizionista con cui potresti progettare un piano alimentare in modo da poter provare a regolarizzare la tua alimentazione.
Questo potrebbe aiutarti a capire quali sono i pensieri automatici che affiorano ogni volta che pensi al cibo e al tuo corpo, ma anche e soprattutto modificare la convinzione che il peso sia l'unico elemento sul quale basare e costruire il tuo valore personale.
Seguiteci e in corno al rinoceronte!
latristezzadelrinoceronte@gmail.com
OGGETTO: Cuori coraggiosi