lunedì 29 giugno 2015

CUORI CORAGGIOSI

Il terzo cuore coraggioso è quello di Cristina.

“Sono Cristina, ho 26 anni e sono impiegata in un ufficio commerciale. Non sto bene da anni, credo da almeno la metà della mia vita.
Ricordo che ho iniziato a mangiare di più e a fare abbuffate dopo che i miei genitori si sono separati, avevo circa 13 anni. Mi ricordo che mi vedevo brutta e grassa e mai all'altezza delle mie aspettative. Avevo un'attenzione eccessiva per il peso, le forme del mio corpo e il controllo dell'alimentazione. E visto che ero un po' sovrappeso mi sentivo triste e arrabbiata, oltre a provare forti sensi di colpa.
Anche la scuola era un po' così: mi concentravo veramente tanto sullo studio e avevo paura di prendere delle insufficienze, che pensavo di non riuscire poi a recuperare. Ci tenevo molto a dare una buona immagine di me e quindi nascondevo gli insuccessi di cui mi vergognavo molto. Non uscivo nemmeno più con le amiche.
Ora va un po' meglio, ma il rapporto con il mio corpo e i pensieri sul cibo e sul peso rimangono ancora forti. Per non parlare poi del senso di vuoto che ogni tanto mi prende e mi trascina in una profonda tristezza. Credo sia arrivato il momento di fare qualcosa per cambiare questa situazione perché vedo che tutto questo ha anche delle ripercussioni nella mia vita sociale e relazionale.”

Cara Cristina, sono d'accordo con te nel voler provare a cambiare questa situazione dopo tutti questi anni. Penso che nella tua adolescenza ci siano stati dei campanelli d'allarme che purtroppo sono stati sottovaluti, ma ciò non significa che sia tutto perduto.
Credo che tu possa aver sofferto molto per la separazione dei tuoi genitori e per la richiesta di responsabilizzazione che ne è derivata e che tu abbia iniziato a controllare la tua vita attraverso il controllo del cibo.
Per me è difficile capire se tu abbia sofferto o soffra ancora di un vero e proprio disturbo alimentare, per questo ti consiglio di fare una serie di controlli e di andare inizialmente dal tuo medico di base per farti indicare gli specialisti che potranno occuparsi di te.
Sicuramente saranno utili le figure di un terapeuta che ti potrà accompagnare in un percorso per comprendere il modo in cui hai costruito e costruisci la tua realtà e in cui dai significato agli eventi, e i pensieri e le emozioni legate ai tuoi sintomi; ma anche quella di un dietologo/nutrizionista con cui potresti progettare un piano alimentare in modo da poter provare a regolarizzare la tua alimentazione.
Questo potrebbe aiutarti a capire quali sono i pensieri automatici che affiorano ogni volta che pensi al cibo e al tuo corpo, ma anche e soprattutto modificare la convinzione che il peso sia l'unico elemento sul quale basare e costruire il tuo valore personale.

Seguiteci e in corno al rinoceronte!

latristezzadelrinoceronte@gmail.com
OGGETTO: Cuori coraggiosi

martedì 16 giugno 2015

Io l'amore non lo voglio perdere

Ho un amico che vive in America.

Vive in una città enorme e caotica, una città che ti prende, ti trascina, ti avvolge e ti stravolge la vita per giorni, mesi, anni. Le giornate si susseguono velocemente e inesorabilmente, una dopo l'altra, come in un film a tripla velocità: cambiano le persone, le voci, i luoghi, i viaggi, ma tutto in fondo rimane sempre uguale a se stesso e questo insieme di cose ti cambia, che tu lo voglia o no.
Ci conosciamo da sempre, ma non siamo sempre stati legati. Un giorno poi, quasi per caso, ci siamo ritrovati a parlare e abbiamo scoperto di aver vissuto vite parallele. Persone molto distanti e diverse, che, però, in qualche modo si connettono l'un l'altra in un modo che ti fa pensare a quanto sia raro e meraviglioso trovare queste anime affini, sperdute nel bel mezzo all'Atlantico.

Questa sera si parlava d'amore. Si parlava di come sia complicato, di come sia una lotta, di come si combatta con le unghie e con i denti perché si crede in qualcosa, perché ne vale la pena, perché abbiamo investito tempo e cuore e vita su questo amore.
Ci sono persone che fanno questo effetto, ti guardano, ti fissano e ti passano attraverso. E ti ritrovi a parlare di amori giusti, di amori sbagliati, se l'amore sia poi mai giusto o sbagliato, se l'amore esista e cosa sia esattamente, come si possa individuare e definire tale.
"Il punto è che nella vita posso perdere tutto: posso perdere il mio tempo, il mio lavoro, la mia attività, la casa, la macchina, gli obiettivi, la forza, la giovinezza. Ma l'amore non deve essere una lotta, deve fluire liscio, non lo posso sbagliare.
L'amore no, l'amore non lo voglio perdere".

Con amore (quello sconosciuto)
Chiara


mercoledì 3 giugno 2015

CUORI CORAGGIOSI di Tatiana Mantovan - FEDERICA E LE RELAZIONI.

CUORI CORAGGIOSI

Il secondo cuore coraggioso è quello di Federica.

“Ho un grandissimo problema con le relazioni, credo di avere proprio un trauma. Incontro, per questo motivo credo, solo gente inconcludente, che alla fine mi sta anche bene, ma so esserci un problema alla base e non riesco proprio a venirne a capo.
L'idea di una relazione mi provoca ansia e sensazione di soffocamento, eppure io tra dieci anni mi vedo sposata e con bambini, ma credo che ciò non sia possibile se non supero questo ostacolo. Pensavo passasse col passare del tempo, ma sono 6 anni che non sembrano esserci margini di miglioramento. Ho 36 anni, sono una donna realizzata e indipendente e credo di aver perso totalmente fiducia negli uomini, li trovo infantili, paurosi, prepotenti, impositori di idee, desiderosi di togliermi quel poco di libertà per cui mi sono battuta. Le mie storie finiscono sempre prima del previsto e sono io a interromperle: ad un certo punto arriva quella che io chiamo "consapevolezza", mi si siede accanto e mi sussurra: "che diamine stai facendo? a breve ti ritroverai a piangere lavando i piatti, mentre lui beve e rutta birra sul divano".
Avrei tanto piacere di sapere che ne pensi e dove, secondo te, dovrei andare a scavare. Dove e quando potrebbe essersi inceppato tutto.”

Cara Federica, da ciò che mi scrivi non credo tu abbia un grandissimo problema con le relazioni. Ciò che mi hai descritto traccia abbastanza chiaramente il tuo profilo di personalità. Infatti le tue sensazioni di soffocamento e ansia rappresentano ciò che noi del mestiere chiamiamo organizzazione di personalità di tipo fobico. Niente di preoccupante o patologico, ma è solo il modo che tu negli anni hai costruito per vedere te stessa, gli altri e il mondo.
Fondamentalmente c'è un'oscillazione tra poli opposti: costrizione e libertà. O ci si rifugia in un rapporto costrittivo appunto, in cerca di protezione e rassicurazione; oppure si rinuncia a qualsiasi legame, privilegiando in modo assoluto la sensazione di libertà, ma che spesso finisce per essere sperimentata come profonda solitudine.
Tutto questo, nello specifico delle relazioni, diventa un tentativo di riuscire ad avere contemporaneamente la protezione totale da parte di persone sicure e la libertà che consente di evitare i doveri costrittivi a cui ci si sente continuamente sottoposti. Probabilmente ecco perché, come tu mi hai scritto, ti ingaggi in relazioni in cui gli uomini ti appaiono “prepotenti, impositori di idee, desiderosi di togliermi quel poco di libertà per cui mi sono battuta”. 
Diciamo che potrebbe instaurarsi una sorta di circolo vizioso in cui tu sì che vuoi una relazione, ma nemmeno così intima e profonda in quanto avresti timore di perdere la tua libertà e si innescherebbero di conseguenza quelle sensazioni di costrizione e ansia di cui mi parlavi prima.
Quello che mi sento di dirti è di provare ad osservare da vicino queste sensazioni e con l'aiuto di un esperto provare a ricostruire il tuo stile affettivo prima e la tua storia di vita poi, per comprendere in che modo si è strutturata la tua personalità e tentare di spezzare il circolo vizioso che scatta in automatico, che però in questo momento di vita ti fa tanto soffrire.
Mi sento inoltre di rassicurarti: questo modo di vivere te stessa, il mondo e le relazioni è stato la miglior strategia possibile che hai messo in atto per poter crescere in modo compensato ed integrato.

Mi fa però anche molto piacere questa spinta al cambiamento visto che probabilmente ora questa “miglior strategia possibile” non funziona più, ti fa soffrire e vuoi provare a raggiungere un miglior equilibrio per te.

Grazie per l'affetto e la fiducia. Continuate a scrivermi, state con noi e in corno al rinoceronte.

latristezzadelrinoceronte@gmail.com
OGGETTO: Cuori coraggiosi